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In particolare questi percorsi si dipanano a partire dall’osservazione di fenomeni propri dell’esperienza quotidiana di ciascun alunno, che hanno dato vita ad vera e propria esposizione scientifica come: il ripristino della serra presente nella scuola, la dimensione delle ombre con il “teatrino delle ombre”, i colori della luce e costruzione del disco di Newton, la rifrazione della luce, solari termici, solari fotovoltaici, macchina fotografica, materiali opachi, riflettenti, stampanti ecc.
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Ad attirare l’attenzione dei piccoli ragazzi della Don Milani è stato il tecnico del Servizio Suolo e Rifiuti del Dipartimento di Catanzaro, Michele Folino Gallo. “Abbiamo sempre più bisogno di energia - ha spiegato il tecnico dell’agenzia per l’ambiente - ma non sappiamo come fare per ottenerla, visto che più ne produciamo e più ce ne occorre. Viviamo in una società la cui economia è basata sugli idrocarburi, petrolio in testa, che coprono più della metà della richiesta di energia mondiale. Lo sfruttamento di tali fonti ha fatto la fortuna di una parte degli uomini, ma sta spingendo il pianeta in una crisi climatica di cui non conosciamo ancora la reale portata. Inoltre - ha continuato il tecnico Arpacal - bisogna considerare che sono fonti di energia in esaurimento, anche se non si sa di preciso quando finiranno. E, comunque, il vero problema è un altro. Nessuna fonte, rinnovabile o non, potrà sostenere la sete di energia della nostra società, senza considerare la domanda crescente delle economie nascenti di Cina, India e parte dell’Africa, miliardi di persone che se volessero consumare come le società ricche spingerebbero già il pianeta nel baratro. Allora la vera sfida da vincere è un’altra, ovvero consumare meno!”
In questo scenario la scuola ha l’importante compito di educare gli alunni ad una partecipazione attiva facendo acquisire ai cittadini di domani abitudini sostenibili. A concludere la giornata, con tutti i bambini della quinta elementare, è stato l’intervento del dirigente del laboratorio chimico di Catanzaro, dr.ssa Domenica Ventrice, che si è soffermata nello spiegare che “la luce è una particolare onda elettromagnetica ed al variare della sua lunghezza d’onda varia il colore che percepiamo. Ad esempio, un’onda con la lunghezza di 400 nanometri crea il colore violetto, se invece è di 600 sarà gialla e se è di 750 avremo il rosso!”.  Partendo dallo spettro visibile la dott.ssa Ventrice, con l’aiuto di un prisma, ha spiegato cos’è un arcobaleno. “Ogni goccia d'acqua sospesa nell'aria si comporta come un piccolo prisma. Quando un raggio solare l'attraversa, la goccia può provocare tre fenomeni ottici: la rifrazione, se il raggio viene deviato dalla traiettoria; la dispersione, quando la luce solare è scomposta nei sette colori fondamentali; e infine la riflessione. In questo caso il raggio torna indietro perché la superficie interna della goccia agisce come uno specchio concavo. La forma dell'arcobaleno è dovuta al fatto che essendo le goccioline d'acqua sferiche, sicché tutte le riflessioni si compongono a forma ad arco”.

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