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P1040379 La dr.ssa Margherita Tromba, biologo del laboratorio bionaturalistico del Dipartimento di Reggio Calabria dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria), ha relazionato, in rappresentanza dell’Agenzia, venerdì scorso nel Centro Sanitario dell’Università della Calabria a Cosenza nel Corso di aggiornamento “Attività di prevenzione nei confronti dei patogeni veicolati dall’acqua per un’efficace protezione della rete idrica nelle strutture sanitarie”.
L’evento, accreditato per il conseguimento di ECM, è stato caratterizzato dalla presenza di una numerosa rappresentanza di operatori provenienti dalle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali della Regione Calabria.
Il corso ha avuto come obiettivo specifico l’approfondimento delle conoscenze inerenti l’applicazione della normativa Regionale e Nazionale in materia, l’aggiornamento sull’attività epidemiologica, sulle tecniche di campionamento e bonifica degli impianti, sui problemi legati all’acqua e sulle misure di prevenzione vigilanza e controllo che devono intraprendere le Aziende Sanitarie Provinciali, in modo da stabilire dei provvedimenti univoci. P1040383
Nello specifico Tromba ha relazionato sugli “Aspetti ambientali e sanitari legati alla presenza di Pseudomonas aeruginosa nelle acque”. La trattazione dell’argomento, che è stata particolarmente apprezzata dai partecipanti, ha riguardato le attività di indagine e consulenza inerenti lo studio delle acque distribuite nel reparto, che da anni vengono svolte in convenzione con il CTMO (Centro Trapianti del Midollo Osseo) degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.
Sono state illustrate le metodiche di campionamento, di ricerca e di identificazione dei parametri microbiologici previsti dalla normativa vigente e soprattutto l’attenzione è stata focalizzata sulla presenza di Pseudomonas aeruginosa, batterio particolarmente pericoloso per la sua patogenicità in soggetti immunodepressi quali i degenti del CTMO.
In conclusione, è stato evidenziato che attraverso la sinergia tra i due Enti, sono stati ridotti i fattori di rischio e sono state attuate tutte le metodiche appropriate di prevenzione e di controllo delle possibili fonti d’inquinamento del batterio in questione per la salvaguardia degli ambienti sanitari esaminati.

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