Manca un mese al fine settimana dedicato alla campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro Paese. Sabato 17 e domenica 18 ottobre più di 4.000 volontari e volontarie allestiranno punti informativi “Io non rischio” in circa 430 piazze distribuite su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto.
Per il quinto anno consecutivo i protagonisti della campagna sono i volontari e le volontarie – appartenenti alle sezioni locali di 25 organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile, nonché a gruppi comunali e associazioni locali – formati in questi mesi per diffondere la cultura della prevenzione di protezione civile nei territori dove operano ordinariamente. L’iniziativa, come ogni anno, si realizzerà anche grazie al supporto delle istituzioni locali – Sindaci, strutture di protezione civile regionali – affinché sia davvero un’importante occasione di corretta informazione alla popolazione, aspetto prioritario nell’ambito dell’azione di protezione civile sul territorio.
“Un cittadino informato è indubbiamente un cittadino più esigente nei confronti delle istituzioni e la consapevolezza dei rischi, acquisita anche grazie a questa campagna, spingerà a chiedere che le amministrazioni locali realizzino piani di emergenza adeguati al territorio in cui vive”, sottolinea il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
“Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Università della Calabria, Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.