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Si è svolta in un clima di partecipazione presso la sala convegni della Sede del Consiglio Regionale della Calabria,  la giornata di formazione programmata da Arpacal e l’Ordine dei Biologi.
Valorizzare la figura del biologo e  offrire sempre maggiori occasioni di confronto in un percorso di formazione e crescita professionale è uno degli impegni particolarmente qualificanti dell’Ordine dei Biologi e delle Agenzie di protezione per l’ambiente.

Istituite con legge regionali in tutta Italia, le agenzie, infatti, rappresentano un fronte multidisciplinare particolarmente adatto alla professione del biologo che, anche nel quadro normativo, riveste un ruolo essenziale sia per la tutela dell’ambiente sia per la protezione dal rischio salute della popolazione e trova, all’interno delle Agenzie per l'Ambiente, una giusta valorizzazione e una interessante possibilità occupazionale.
Ai partecipanti, colleghi e studenti di diverse scuole superiori, da parte dei biologi dell’Arpacal impegnati nei dipartimenti delle cinque provincie, sono state trasferite le necessarie conoscenze sulle tematiche connesse alla progettazione degli interventi di monitoraggio ambientale sulle diverse matrici ambientali, attraverso i necessari aggiornamenti scientifici e tecnologici, anche sotto il profilo della normativa.

Dopo i saluti istituzionali, il dott. Domenico Laurendi, consigliere dell’Ordine dei Biologi e organizzatore dell’evento,   ha ribadito come “l’ambiente rappresenta la risorsa primaria per il territorio calabrese e questo momento di formazione per i colleghi biologi è stato voluto con l’obiettivo di mettere a confronto i professionisti del settore con gli organismi istituzionali che hanno compiti decisionali sulla tutela del territorio e dell’ambiente.” Il consigliere dott. Scicchitano, responsabile della commissione regionale Ambiente dell’Ordine ha elencato le diverse competenze a cui è chiamato il biologo nel sistema agenziale,  sottolineando che la  tutela ambientale deve essere considerata un dovere etico per tutti i professionisti.
Gli interventi che si sono susseguiti, coordinati dalla dott.sssa Angela Diano, Direttore del Dipartimento di Vibo Valentia,  hanno affrontato i principali temi ambientali, in relazione alle competenze attribuite dalle normative nei diversi campi di interesse della professione del biologo. La dott.ssa Giuseppina Fiumanò, Dirigente del Laboratorio Bionaturalistico del DAP di Cosenza, ha esposto le normative nazionali e regionali sull’istituzione della professione del biologo e la naturale predisposizione del biologo allo studio dei meccanismi di azione dei determinanti ambientali sugli organismi viventi.

Le metodiche microbiologiche ed ecotossicologiche applicate ai campioni di acque destinate al consumo umano, di balneazione e di acque reflue sono state presentate dal dott. Marco Felice Lombardo, Dirigente del Laboratorio Bionaturalistico del DAP di R.C., mentre la dott.ssa Francesca Pedullà, Dirigente del Servizio Alimenti e Bevande del DAP di R.C. ha presentato gli aspetti normativi e tecnici nell'attività di supporto all’ASP ai controlli ufficiali sulle acque potabili e nel monitoraggio delle acque di balneazione e delle microalghe potenzialmente tossiche nella regione Calabria

Le attività territoriali e in campo, a supporto dell’Autorità Giudiziaria per l’individuazione degli illeciti ambientali e per la repressione dei reati ambientali,  sono state illustrate dalla dott.ssa Cristina Felicetta -  Referente Servizio Tematico Acque del DAP di Catanzaro

Un prezioso contributo è quello apportato dalla dr.ssa Elisabetta Pellegrini che ha parlato dell’osservazione aerobiologica e le analisi dei pollini attraverso la postazione Arpacal presso la sede di Gallico  (RC).
Il dott. Emilio Cellini, dirigente del laboratorio bio-tossicologico del Dipartimento di Crotone e Responsabile U.O. Marine Strategy, ha illustrato la strategia che l’Unione Europea chiede agli Stati membri per la protezione e la valorizzazione della risorsa sul mare in applicazione della Direttiva europea 2008/56/CE.
La dott.ssa Diano ha concluso i lavori affrontando il tema, che ha destato notevole interesse tra i partecipanti, della  relazione tra ambiente e salute. La possibilità che gli inquinanti ambientali possano influire sulla salute dell’uomo impone un una valutazione integrata dei dati ambientali e sanitari,  per la verifica di superamenti di limiti normativi nel controllo delle matrici ambientali e per studi mirati di epidemiologia ambientale.

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