A partire da lunedì 25 marzo fino al lunedì in albis una parte consistente del territorio italiano è stato interessato da un importante afflusso di polveri provenienti dal Sahara.
Il trasporto di polveri dai deserti avviene regolarmente per l’azione dei venti. Tuttavia, non capita spesso che fenomeni così intensi e duraturi, come quelli registrati negli scorsi giorni, si verifichino con l’intensità che ha interessato in particolare le regioni del sud, spingendosi fino a regioni come Liguria, Emilia-Romagna e Veneto.
Il fenomeno è stato osservato prevalentemente nelle regioni meridionali d’Italia con intensità tale da offuscare parzialmente la luce solare nelle giornate del 26, 27, 30 e 31 marzo. L’evento è stato ripreso dai numerosi satelliti in orbita sia “geostazionari” che “eliosincroni” appartenenti al sistema Copernicus dell’Unione europea.
Copernicus, oltre i dati da elaborare, mette a disposizione dei visualizzatori che consentono di monitorare, a grande scala e in tempo quasi reale, lo stato delle diverse matrici ambientali. Sensori dedicati all’atmosfera hanno permesso di monitorare l’evolversi del fenomeno.
Il prodotto utilizzabile per una chiara visualizzazione della nube di polvere è il “Dust RGB - MSG - 0 degree” cui è stato associato il prodotto “Natural Colour Enhanced RGB - MSG - 0 degree”, entrambi basati sul sensore SEVIRI (Spinning Enhanced Visible and Infrared Imager) montato a bordo dei satelliti Meteosat di seconda generazione.
Il prodotto “Dust RGB - MSG - 0 degree” visualizza l’immagine ripresa dal satellite in falso colore è ed specificamente progettato per rilevare e monitorare le tempeste di polvere sia durante il giorno che durante la notte, oltre questo è impiegato per discriminare tra differenti tipi di nuvole. Il Dust RGB combina le bande dell’infrarosso IR8.7m, IR10.8m and IR12.0m riproducendo in falsi colori le immagini riprese, nelle quali le nuvole di polvere assumono un colore dal rosa intenso al violetto. Le immagini riportate rappresentano le immagini in falso colore e l’equivalente a colori naturali, permettendo così una semplice identificazione delle nuvole di polvere. I dati forniti dallo Eumetsat Data Service, se monitorati costantemente, in particolare nei periodi in cui sono maggiormente frequenti tali fenomeni, potrebbero essere impiegati per il lancio di preallerte presso la popolazione al fine di invitarla ad usare le necessarie cautele nell’esporsi agli ambienti aperti.
La scala di osservazione, dovendo rappresentare ampie porzioni di territorio è evidentemente piccola, tuttavia, intendendo compiere osservazioni a scala locale, è possibile utilizzare sistemi a maggiore risoluzione spaziale con l’inconveniente, però, di un numero molto ridotto di immagini da utilizzare per via della configurazione di acquisizione del dato.
Al link https://view.eumetsat.int/productviewer?v=msg_fes:rgb_dust, è possibile compiere in autonomia le osservazioni relative al prodotto “Dust RGB - MSG - 0 degree” sopra citato.
A seguire pubblichiamo le osservazioni compiute da Arpa Calabria, riferite ai giorni 27 e 30 marzo