relatori Si è tenuta venerdì al polo scolastico di Amantea la manifestazione legata alla serie di incontri della "Settimana del Pianeta Terra - L'Italia alla scoperta delle Geoscienze - Una società più informata è una società più coinvolta", festival scientifico che coinvolge tutta l'Italia dal 2012 e che è diventato il principale appuntamento delle nostre Geoscienze. La manifestazione, organizzata insieme a SIGEA e ARPACAL, si lega al Progetto scolastico di educazione ambientale “Quant’è profondo il mare…” e ha visto la presenza delle delegazioni del Comune di Amantea, della Guardia Costiera, del Rotary, della Federazione Italiana Nuoto e dell’Associazione Marinai d’Italia, oltre degli alunni e dei docenti della scuole superiori.
La Settimana del Pianeta Terra si propone di diffondere il rispetto per l'ambiente, la cura per il territorio così come la consapevolezza dei rischi cui siamo esposti. Promuove anche un turismo culturale, sensibile ai valori ambientali, diffuso su tutto il territorio italiano, che mette in risalto sia le risorse naturali più spettacolari, sia quelle meno conosciute, ma non meno affascinanti: quelle che abbiamo la fortuna, spesso senza saperlo, di avere proprio a due passi da casa.
Lo scopo principale è quello di scoprire e valorizzare il nostro patrimonio geologico e naturale. Infatti forse non tutti sanno che l’Italia, pur occupando solo lo 0,2% della Terra, ha condizioni bio climatiche uniche al mondo che permettono alla penisola di essere la prima nazione in Europa per biodiversità. L’Italia poi possiede una parte molto considerevole del patrimonio artistico e umano.
L’incontro di Amantea ha visto come relatori il dott. Gaetano Osso, referente della geologia per il Dipartimento provinciale di Cosenza dell’ARPACAL e il prof. Gioacchino Lena, vice presidente nazionale della SIGEA, che hanno illustrato ai presenti gli aspetti geologici, paesaggistici e naturali della Catena Costiera, indicandone i modi per la loro tutela e la valorizzazione anche attraverso i geositi e i geoarcheositi.
Le relazioni hanno dimostrato che questa parte di territorio calabrese offre habitat, paesaggi e ambienti di notevole valore. La Catena Costiera è stata sovente definita come un “balcone affacciato sul mare”. La sua ubicazione parallela e a ridosso del mar Tirreno, la larghezza limitata e l’estensione di circa 70 km compresa tra il Passo dello Scalone, a nord, e la vallata del fiume Savuto, a sud, la rendono un comprensorio montuoso di notevole interesse, unico per molti aspetti.
panoramica La particolare disposizione geografica, sviluppata in direzione nord-sud e il rapido innalzamento di quota fino a 1000-1500 metri s.l.m., costituisce un ostacolo nei confronti dei venti e delle perturbazioni atlantiche provenienti da ovest e che durante il semestre umido si succedono con frequenza elevata. La rapida ascensione delle masse di aria umida provoca piogge orografiche non intense, ma con frequenza tale da costituire una delle zone a maggiore precipitazione media annua della Calabria, con valori annui che variano da 800 mm nelle aree costiere, fino ai quasi 2000 mm nella zona di spartiacque. Per lo stesso motivo sul versante prospiciente il mare è spesso presente la “fascia delle nebbie”, che a partire dai 600 m s.l.m. sale fino a superare le vette, dando origine ad un microclima singolare in grado di ospitare ecosistemi quantomeno inconsueti.
Tanto per citare un esempio occorre sottolineare il particolare interesse che rivestono i laghetti naturali ubicati nel territorio di Fagnano Castello in quanto di recente è stato scoperto che sono l’habitat naturale del Triturus alpestris inexpectatus (tritone alpestre), rarissimo anfibio. Presso il lago Trifoglietti vegetano l’Oxalis acetosella, particolare tipo di trifoglio che da cui deriva la toponomastica, e l’Osmunda regalis, felce tipica dei climi oceanici che raggiunge dimensioni di circa 2 metri, quasi come quelle delle regioni tropicali.
Ma anche molti comuni hanno un interessante patrimonio storico-architettonico-insediativo che rimarca la memoria culturale del territorio in un concetto più ampio di paesaggio e annoverano un castello o una fortificazione, un centro storico di notevole pregio architettonico-ubanistico, una ubicazione dominante rispetto alle vie di comunicazione o al mare e, nello stesso tempo, hanno mantenuto una identità ben definita dell’originario tessuto urbano. pubblico
Le relazioni hanno dimostrato conservazione e la valorizzazione dei beni naturali, ambientali e paesaggistici, e la crescita economica, sociale e culturale, rappresentano una finalità irrinunciabile da perseguire anche nelle mutate condizioni storiche ed economiche, nella convinzione che l’ecosistema naturale ed i valori ambientali, territoriali, storici e culturali sono risorse in grado di caratterizzare qualitativamente la vita delle comunità residenti.
In tal senso, la tutela dell’ecosistema è sempre più percepito come priorità per orientare e qualificare tutto il territorio nella sua rilevanza locale, territoriale, regionale ed interregionale.
In questo quadro relazionale più ampio, il turismo e l'ambiente naturale sono considerati strettamente interconnessi. Al pari del patrimonio culturale, la natura e la biodiversità, se non sono gestite in modo corretto, possono essere seriamente danneggiate da uno sviluppo incontrollato del turismo. Le aree fragili come le zone costiere, umide e montagnose contengono una ricchezza di biodiversità che merita particolare attenzione ed appositi mezzi di gestione integrata quando si ha a che fare con sviluppi turistici.
Il perseguimento della sostenibilità urbana e dei suoi rapporti con il territorio circostante rappresenta dunque un nodo strategico per gli obiettivi di sviluppo sostenibile e una delle principali sfide per i governi delle città, dal momento che è evidentemente che qui si concentrano le attività umane e quindi più forti sono le pressioni sull’ambiente che si traducono nei problemi legati alla qualità dell'aria, alla mobilità, alla gestione dei rifiuti, al degrado, in definitiva a tutto ciò che influisce sulla qualità della vita.

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