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aria regione Arpacal 20152019 Con la stesura e la trasmissione di tutte le relazioni ambientali, con assunzione unilaterale di responsabilità da parte dell’ARPACAL per il periodo 2015-2019, utili al supporto alle decisioni della Regione Calabria, si fotografa alla data corrente l’intensa attività che l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria ha svolto negli ultimi anni sul tema della tutela della qualità dell’aria nel territorio regionale.

“Si tratta di un set cospicuo di informazioni ambientali che vede la Calabria allineata alle altre regioni italiane non solo per gli adempimenti normativi previsti, ma anche perché tante sono le infrastrutture “ambientali” predisposte (si pensi solo ad esempio al Sistema Modellistico Previsionale Giornaliero per la Qualità dell’Aria, al sistema automatico per il reporting europeo, etc.) - conferma Domenico Vottari, ingegnere dirigente tecnico ARPACAL che dal 29 febbraio 2012 è il Responsabile Unico per l’Agenzia verso la Regione Calabria per le Convenzioni operative man mano stipulate sulla tematica ambientale della qualità dell’aria - ; l’incremento della conoscenza ambientale sul territorio regionale accumulata in questi ultimi anni è fortemente utile per mettere le basi per il prosieguo di una collaborazione sempre più qualificata tra la Regione Calabria stessa e l’Agenzia, anche in ottica dei continui adeguamenti per i complessi adempimenti richiesti dall’Europa e dal Ministero dell’Ambiente e dall’ISPRA e della L. 132/2016”.

La collaborazione tra i due Enti fonda formalmente le proprie radici sin dal 2010 quando, grazie all’impegno costante e certificato dell’Agenzia, la Regione Calabria non solo ha evitato ed allontanato lo spettro delle potenziali infrazioni europee secondo la normativa previgente al D.Lgs. 155/2010 s.m.i., bensì, in una sorta di corsa virtuosa, ha inanellato una serie di successi ambientali per tale matrice che ha suscitato non poca meraviglia presso gli stessi addetti ai lavori nazionali.

“E’ stato un durissimo lavoro di squadra - continua l’Ing. Domenico Vottari - il lavoro del team di tecnici che ho avuto il piacere di coordinare funzionalmente (CPSE Emilio Centorrino, CTPE Dott. Pasquale Crea, CTP Dott.ssa Marianna Caravita, CTPE Dott.ssa Serafina Oliverio, CTP Dott.ssa Annalisa Morabito, CTP Ing. Nicola Ocello) oggi sicuramente mi ripaga di tanti sforzi fatti, nell’unico interesse di valorizzare e difendere in qualsiasi sede utile il lavoro svolto, sempre predisposto con attenzione e con il prezioso supporto dei tecnici con cui ho avuto l’onore di collaborare e che sono i veri protagonisti delle relazioni che sono state appena rilasciate e trasmesse alla Regione Calabria”.

“Quando ho assunto la responsabilità delle operazioni “di campo” sulla qualità dell’aria - continua ancora l’Ing. Domenico Vottari - sapevo che non sarebbe stato facile; si scontava in Regione Calabria una situazione tecnica che aveva bisogno di un programma imponente di verifiche e monitoraggi in campo ed anche le procedure amministrative erano completamente ferme se non compromesse. Nessuno avrebbe, alla data, scommesso sulla capacità della Regione Calabria di recuperare il gap accumulato sulla qualità dell’aria sin dai primi anni  del nuovo millennio ed, ovviamente nessuno avrebbe scommesso su chi come noi di ARPACAL, avevamo assunto tali oneri nei confronti della Regione stessa”.

“Quando il 10 giugno 2013 presentammo i nostri progetti al Convegno Nazionale organizzato dall’Agenzia presso la sala convegni del Consiglio Regionale di Reggio Calabria alla presenza del Ministero dell’Ambiente, di ISPRA, di Enea, del CNR, delle altre Arpa Italiane e di tanti altri stakeholder - continua ancora l’Ing. Domenico Vottari - da un lato tutti si complimentavano con noi per la bella iniziativa e per la buona valenza del progetto che intendevamo mettere in campo, ma con medesima oggettività e forse con qualche sarcasmo tutti pensavano che i lunghi tempi di realizzazione degli stessi avrebbero comunque relegato la Regione Calabria, come spesso accade in tanti altri settori, nelle ultime posizioni dei ranking nazionali. La sfida era legata alla circostanza che negli anni immediatamente successivi all’entrata in vigore del D.Lgs. 155/2010 s.m.i., tutte le reti di monitoraggio regionali d’Italia dovevano essere sottoposte a revisione (e, per la Calabria, a completa realizzazione)”.

Secondo la normativa europea infatti, la classificazione delle stazioni di una rete per il monitoraggio è basata su due caratteristiche principali: il tipo di zona di collocazione e il peso delle fonti di emissione dominanti. Per il primo aspetto si distinguono zone urbane (ossia edificate in modo continuo), zone suburbane (ossia zone caratterizzate da insediamenti continui di edifici intervallati da aree non urbanizzate, come terreni agricoli, boschi o piccoli laghi) e zone rurali (non urbanizzate). La classificazione basata sulle fonti di emissioni dominanti prevede invece le stazioni di traffico (quelle situate in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato prevalentemente dalle emissioni provenienti da strade limitrofe), stazioni industriali (situate in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato prevalentemente da singole industrie o da zone industriali) e di fondo (stazioni non influenzate direttamente dal traffico o dalle attività industriali). Dalle varie combinazioni si ottengono stazioni di traffico urbano, fondo urbano, fondo suburbano e così via e quindi da qui la realizzazione di una rete di misura adeguata agli stringenti standard europei.

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“Il progetto era veramente sfidante - continua a raccontare Domenico Vottari - alla data del 10 giugno 2013 del Convegno di Reggio Calabria l’allestimento con criteri di economicità ed efficienza di una Rete Regionale che interessava siti, situazioni logistiche ed autorizzative disparate, sembrava anche a noi qualcosa di più grande delle nostre possibilità; non ci siamo però fermati neanche un giorno fino al raggiungimento dell’obiettivo, tutte le energie sono state finalizzate ad eseguire ciascuno i compiti affidati, esclusivamente “ragionando” ed “operando” come “squadra”, l’unico obiettivo era quello di “riuscire”. Come nelle belle favole, il finale è stato però lieto, a distanza di poco più di ventiquattro mesi dalla data del 10 giugno 2010 del Convegno Nazionale di Reggio Calabria, il primo ottobre 2015 la Regione Calabria e l’ARPACAL hanno ricevuto a Roma presso la Divisione Monitoraggi del MATTM il plauso per le best practices utilizzate per l’allestimento e la realizzazione, in tempi assai contingentati per progetti di tale complessità e rilevanza, della Rete Regionale per la Qualità dell’Aria (RRQA) e per la realizzazione di un Sistema Informativo per la Qualità dell’Aria a supporto delle attività di monitoraggio (SiQua)”.

“Tante altre attività sono state messe in campo, alcune molto gratificanti, come i lavori rilasciati per l’Osservatorio della Mobilità del Dipartimento Trasporti della stessa Regione Calabria (Dirigente Dott.ssa Valeria Scopelliti), in cui si sono processati ed analizzati a fondo i dati di inventario delle emissioni disponibili per quantificare il contributo all’inquinamento sul territorio regionale fornito dal traffico veicolare; ancora, il significativo momento (nonostante la giornata all’ultimo momento rivelatasi di allerta meteo!) dell’assai positivo confronto tecnico scientifico - continua Domenico Vottari - con Enti di ricerca (CNR IAA, CNR ISAC, etc.), Società specializzate nazionali (Arianet Srl), etc. che operano sui complessi temi della qualità dell’aria, seppur da differenti punti di vista specialistici (Regione Calabria, Cittadella Regionale, 27 marzo 2019, https://www.arpacal.it/index.php/arpacal/attivita/comunicazione/eventi-e-convegni/2268-qualita-dell-aria-onnline-gli-atti-del-seminario-arpacal-in-cittadella-regionale).

 

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“Oggi, afferma il Direttore Generale dell’ARPACAL Dott. Domenico Pappaterra, l’Agenzia è disposta , seppur sempre più impoverita di personale tecnico per l’incessante turnover sin qui mai riequilibrato, a mettere in campo un impegno ancor più grande per la tutela ambientale della qualità dell’aria regionale e per non disperdere l’enorme patrimonio di conoscenza ambientale accumulato; ove non si desse continuità a quanto negli ultimi dieci anni faticosamente costruito, ciò potrebbe subito far riaprire alla Calabria il pericolo di infrazioni europee; ad oggi il processo di acquisizione dei dati sulla qualità dell’aria è il più automatizzato e quindi facilmente controllato dalle Istituzioni predisposte e le inadempienze sono un’evenienza che Regione ed ARPACAL non intendono certo permettersi”.

“Un grazie sincero - continua il Direttore Generale dell’ARPACAL Dott. Domenico Pappaterra - va quindi a tutto il personale ARPACAL che ha scritto una bella pagina dell’Agenzia, un invito a tutti gli stakeholder interessati all’approfondimento dei contenuti dei lavori rilasciati, ma anche un pressante appello ai responsabili regionali perché garantiscano nell’interesse unico dell’ambiente e della salute la continuità delle complesse attività sin qui svolte sulla qualità dell’aria”.

LINK

  1.  Tabelle di Valutazione delle soglie di misurazione anni 2015-2019  
  2.   Valutazione della Q.A. nella Regione Calabria anno 2017  
  3.   Valutazione della Q.A. nella Regione Calabria anno 2018  
  4.  Valutazione della Q.A. nella Regione Calabria anno 2019  

LINK ad altri materiali disponibili

01  Presentazione Analisi del contesto territoriale locale e regionale per Osservatorio Mobilita anni 2015 2016 

02 Presentazione Sistema Modellistico Previsionale Regionale  

03 Presentazione Architettura tecnica del SIQUA  

 

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