arpacal774x915 Un più efficace coordinamento tra gli enti che, a vario titolo, si occupano di protezione dell’ambiente e, nello specifico, di lotta agli ecoreati introdotti dalla legge 68/2015 nel Testo Unico sull’Ambiente. E’ questo l’obiettivo che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme ha inteso raggiungere con la stipula di un protocollo di intesa in materia di reati ambientali, che ha visto prima firmataria nei giorni scorsi l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), nella persona del direttore del Dipartimento di Catanzaro, dr. Clemente Migliorino, appositamente delegato dal commissario dell’agenzia ambientale calabrese, Avv. Maria Francesca Gatto.

Il protocollo prende spunto da una importante novità introdotta dalla legge sui c.d. ecoreati. Gli organi di polizia giudiziaria, infatti, possono, in specifici casi in cui il reato ambientale sia una contravvenzione e che l’illecito non abbia provocato un pericolo di danno concreto verso l’ambiente, imporre delle prescrizioni al contravventore affinché, ripristinando le originarie condizioni ambientali, possa evitare che il procedimento penale incardinato presso la Procura prosegua e, quindi, giunga ad una condanna. Il procedimento penale viene sospeso con l’iscrizione della notizia di reato; il reato stesso si estinguerà quando il contravventore avrà adempiuto alle specifiche prescrizioni della polizia giudiziaria e, di conseguenza, pagato una sanzione pecuniaria ridotta pari ad un quarto dell’ammenda totale.

In questo specifico procedimento, che tende anche ad alleggerire il carico processuale per alcuni reati ambientali, interviene il ruolo dell’Arpacal che, in quanto ente pubblico specializzato nella materia ambientale, è stato chiamato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme a verificare ed approvare, tecnicamente asseverare, le prescrizioni che la polizia giudiziaria imporrà al contravventore. La legge sui cosiddetti ecoreati, infatti, prevede che la prescrizione da impartire debba essere asseverata tecnicamente dall’ente specializzato competente nella materia trattata; l’Arpacal, quindi, così come già avviene nelle giurisdizioni di altre procure calabresi, tra cui quella di Reggio Calabria e Cosenza, è stata chiamata a svolgere per la Procura di Lamezia Terme quel ruolo di ente tecnico specializzato che esprime un giudizio scientifico di merito sulle specifiche prescrizioni, eventualmente suggerendone di più efficaci, per garantire la tutela ed il ripristino della condizione ambientale c.d. “ex ante”.

Occorre ricordare che Il Dipartimento di Vibo Valentia dell'Arpacal è stato il primo ad essere individuato dalla Procura di Vibo fin dal 2015 quale Ente tecnico per le asseverazioni e che il documento redatto dalla Procura di Vibo è stato acquisito a livello nazionale nelle Linee Guida inerenti gli ecoreati. “La novità dettata dalla L.68/2015 sugli ecoreati ha trovato il Dipartimento di Vibo Valentia immediatamente attivo a supporto della locale Procura della Repubblica, che ha riconosciuto nell’Arpacal- Dipartimento di Vibo Valentia, l’organo tecnico per l’asseverazione delle prescrizioni in materia di ecoreati. Per l’annualità 2015 e 2016 sono stati interessati tutti i servizi del Dipartimento e diverse sono state le matrici interessate ai provvedimenti: rifiuti, campi elettromagnetici, scarichi idrici, rumore. I documenti che hanno dato l’avvio allattività sono state inseriti e valutati nel prodotto finale dal Gruppo di lavoro interagenziale “Ecoreati n. 61 – Area di attività 8”.

“Diventa sempre più stretta – ha commentato il Commissario dell’Arpacal, Avv. Maria Francesca Gatto - la collaborazione che la nostra Agenzia presta alle Forze dell’ordine e, più in generale, all’Autorità Giudiziaria, confermando il suo ruolo di ente di supporto tecnico-scientifico per la materia ambientale. Non a caso la recente legge 132/2016 che istituisce il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), prevede un migliore coordinamento con le Procure”.

(Scarica Report 2016 sulle Asseverazioni del Dipartimento Arpacal di Catanzaro)

 

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